La valutazione nel processo di insegnamento/apprendimento
il Portfolio – il Progetto pilota e il curricolo
P.Bove S. Pozzi P. Condemi
SECONDO INCONTRO
17 marzo 2006
a cura di Saeda Pozzi
Lo studente nel processo di valutazione
Componenti della competenza autovalutativa
Apprendimento autonomo.
Metacognizione.
Costruzione consapevole dei saperi dichiarativi e procedurali.
Potenziamento del processo di autovalutazione
Competenza di gestione del curricolo personale.
Assunzione di responsabilità.
Il portfolio.
Bilancio delle competenze.
Il docente nel processo di autovalutazione
Valuta gli apprendimenti individuali
Costruisce gli strumenti per autovalutazione
Verifica i processi
Attua il bilancio delle competenze
definisce le competenze, i livelli di sufficienza, gli indicatori di competenza in rapporto al portfolio e alla sua gestione.
Autovalutazione
Tipologia di pratiche didattiche
Protocolli osservativi (schede di autoanalisi)
Resoconto retrospettivo (ricostruzione di fasi di lavoro)
Riesame percorsi cognitivi (che cosa ho imparato?)
Analisi delle interazioni cognitive (preferisco lavorare come…)
Valutazione consapevole dei risultati (griglie di analisi dei prodotti a confronto)
La riforma della scuola
Dalle "INDICAZIONI NAZIONALI per i PIANI di studio personalizzati"
per la scuola secondaria di 1° grado
Unità di apprendimento e Piani di Studio personalizzati
Le Unità di Apprendimento, individuali, di gruppi di
livello, di compito o elettivi oppure di gruppo classe,
sono costituite dalla progettazione:
a) di uno o più obiettivi formativi tra loro integrati
(definiti anche con i relativi standard di
apprendimento, riferiti alle conoscenze e alle
abilità coinvolte);
b) delle attività educative e didattiche unitarie, dei
metodi, delle soluzioni organizzative ritenute
necessarie per concretizzare gli obiettivi formativi
formulati;
dalle modalità con cui verificare sia i livelli delle conoscenze e delle abilità acquisite, sia se e quanto tali conoscenze e abilità si sono trasformate in competenze personali di ciascuno.
Ogni istituzione scolastica, ogni gruppo docente, deciderà il grado di analiticità di questa progettazione delle Unità di Apprendimento.
L’insieme delle Unità di Apprendimento effettivamente realizzate, con le
eventuali differenziazioni che si fossero rese opportune per singoli alunni, da
origine al PIANO DI STUDIO PERSONALIZZATO, che resta a disposizione delle
famiglie e da cui si ricava anche la documentazione utile per la compilazione
del PORTFOLIO delle COMPETENZE INDIVIDUALI.
e quindi:
dagli OBIETTIVI FORMATIVI (ART 8 del DPR n°275/’99)
agli OBIETTIVI di APPRENDIMENTO effettivamente adatti ai
singoli allievi (art.13 del DPR n° 275/’99).
Dal testo di C. Petracca "Progettare per competenze" Elmedi 2003.Quaderno
1
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PECUP: Profilo Educativo Culturale Professionale;
OGPF: Obiettivi Generali del Processo Formativo;
OSA: Obiettivi Specifici di Apprendimento;
C: Conoscenze; A: Abilità;
OFP: Obiettivi Formativi Personalizzati;
UDA: Unità di Apprendimento;
COMP: Competenze;
PSP: Piano di Studio Personalizzato.
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Il piano di studi è
1. Personalizzato perché considera
Le capacità del soggetto
Le scelte del soggetto e della famiglia
Le scelte sull’offerta formativa
Le opzioni laboratoriali.
2. Strutturato in
Unità di apprendimento
3. È curato dal docente coordinatore
4. Si ispira al POF e ne è parte integrante.
5. Si imposta dopo la valutazione diagnostica
6. È un documento a disposizione delle famiglie.
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E il curricolo?
Il curricolo esiste ancora, ma diventa uno strumento della professionalità docente.
per individuare i concetti essenziali delle discipline
Avere chiara la mappa curricolare utile a operare scelte per la personalizzazione
Essere consapevole del proprio lavoro in progressione verticale
Decidere quali parti del curricolo diventano UDA e quali no.
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SENSO e SIGNIFICATO DEL PORTFOLIO
Dalla Valutazione sommativa e formativa alla valutazione "autentica"
quindi: l’azione valutativa dell’insegnante si sposta da
- ciò che lo studente ha imparato (compiti speculari all’azione del docente)
- all’applicazione delle conoscenze e abilità che lo studente mette in atto per produrre prodotti complessi nei quali si rivelino la padronanza e la competenza (compiti di prestazioni)
Riferimenti istituzionali, culturali e
metodologici del Portfolio
Legge 4 agosto 1977, n.° 517
Legge 28 marzo 2003, n.° 53
C.M. 03 dicembre 2004, n°85
Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati (per la Scuola dell’infanzia, primaria e Secondaria di 1° grado).
Profilo educativo culturale e Professionale alla fine del 1° ciclo (6 - 14 anni).
D.L. 17 ottobre 2005, n.° 226
C. M. 10 novembre 2005, n.° 84
D.M. 28 dicembre 2005
www. vivoscuola. it
www. iprase. it (DIDASCALIE)
www.miur.it
www.irre.lombardia.it
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Il portfolio
Presa di coscienza dei propri punti di partenza, potenzialità, attitudini, progressi
Processo di apprendimento nel suo svolgersi.
Cartella personale che accompagna lo studente dalla scuola dell’infanzia fino alla scuola superiore.
Che cos’è un portfolio? Secondo Arter e Spondel
Il portfolio dello studente è una raccolta finalizzata del lavoro dello
studente che racconta la storia dei suoi sforzi, del suo processo o del suo
successo in una o più discipline scolastiche.
La potenzialità comunicativa e l’utilità del portfolio sono accresciute
quando:
- gli studenti partecipano alla selezione del contenuto
- la selezione del materiale segue delle linee guida
predeterminate
- sono disponibili i criteri per giudicare il valore del loro lavoro.
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Che struttura ha?
Il portfolio tra due campi
Parte valutativa - certificazioni competenze
Parte orientativa – formativa
Autovalutazione
valutazione autentica
Documentazione
Quali funzioni ha
Creare una cultura dell’autovalutazione
Rendere le famiglie corresponsabili del processo di apprendimento
Orientare lo studente al futuro scolastico e lavorativo
Dare un senso alla documentazione del lavoro dello studente
Che cosa contiene
Materiali prodotti dall’allievo
Prove scolastiche significative
Osservazioni dell’insegnante
Commenti su lavori personali ed elaborati significativi
Indicatori di sintesi delle attitudini e degli interessi più manifesti.
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Nel Portfolio
Documentazione essenziale relativa al progredire dello studente lungo il suo percorso formativo
A cosa serve
A fornire una valutazione più efficace e concreta
Si pone sempre in positivo
Contabilizza i progressi ed evita la logica del confronto attraverso i voti.
"Contenuti" comuni nel portfolio
Ø Presentazione/diari di bordo
Ø Biografia (linguistica, matematica, ecc)
Ø Riflessione/autovalutazione (come imparo? come sono? ...)
Ø Punto della situazione (Che cosa so? Che cosa so fare?…)
Ø Dossier.
Il portfolio richiede che l’insegnante sappia progettare
prestazioni significative degli allievi ma anche
descrivere i criteri secondo cui sono valutate
sia le singole prestazioni, sia la raccolta finale.
A chi è diretto
alle famiglie
agli ordini di scuola successivi
a insegnanti
allo stesso allievo
Chi lo compila
Il portfolio è compilato a cura dello studente, delle famiglie e dei docenti dell’équipe pedagogica. (C.M. 84 10/11/05)
La cura della sezione relativa alla valutazione è rimessa alla diretta competenza di tutti i docenti titolari delle attività educative e didattiche previste dai piani di studio personalizzati (articoli 8 e 11 dello stesso decreto).
(C.M. 85, 3/12/04)Come si progetta un portfolio?
La definizione dello scopo del portfolio è un aspetto
fondamentale della sua costruzione.
A diversi scopi corrispondono diversi tipi di portfolio:
gli scopi diversi da dimostrare richiederanno prove
documentali differenti e quindi daranno origine
a portfolii diversi.
Alcuni tipi:
(secondo Mario Comoglio in L’Educatore gennaio-febbraio-marzo 2003)
Portfolio di lavoro: (metodo di Studio; estensione e maggiore padronanza di contenuti; competenze di livello elevato; problemi reali; ….)
Portfolio cumulativo
Portfolio di dimostrazione
Portfolio dei lavori migliori
Portfolio per il passaggio a un ciclo di scuola successivo
Portfolio per una domanda di lavoro
Portfolio di orientamento professionale
Portfolio di classe
Portfolio di gruppo
Quale rapporto tra portfolio e scheda di valutazione
Quanto alla scheda personale dell'alunno, la stessa fa parte strutturalmente del portfolio nell'apposita sezione dedicata alla valutazione
(C.M. n.84 10/11/05)
Il Progetto Pilota
L’Invalsi e il D.L. 19/11/04
D.L. 19 novembre 2004, n° 286
Viene per la prima volta istituito in Italia, come è già avvenuto da tempo in tutti i maggiori Paesi europei, un Servizio nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione.
Il nuovo servizio avrà il compito di contribuire al progressivo miglioramento e armonizzazione della qualità del sistema educativo, valutandone l'efficacia e l'efficienza e inquadrandone la valutazione nel contesto internazionale.
Il Servizio nazionale è affidato principalmente all'Istituto nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (Invalsi), che viene a tal fine riordinato.
L'Invalsi, ha avuto finora quale fine istituzionale la ricerca sulle metodologie valutative. Esso ha anche svolto, negli ultimi anni, in via sperimentale, la valutazione delle scuole che hanno aderito volontariamente.
Il decreto legislativo affida ora all'Invalsi la valutazione complessiva di sistema, che diviene obbligatoria per tutte le scuole e viene affidata all'Istituto riordinato come sua finalità fondamentale.
La valutazione affidata all'Istituto è una valutazione complessiva di sistema che si aggiunge alla valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli studenti, affidata ai docenti.
Al Servizio nazionale di valutazione concorreranno, attraverso accordi e intese volti alla condivisione dei dati e delle conoscenze, oltre all'Invalsi, le scuole autonome, che dovranno autovalutarsi, e le Regioni, le Province e i Comuni in relazione ai rispettivi ambiti di competenza.
Compito dell'Istituto sarà anche predisporre le prove dell'Esame di Stato per la loro scelta da parte del Ministro.
La valutazione riguarda sia il sistema dell'istruzione, sia il sistema dell'istruzione e formazione professionale limitatamente, per quest'ultimo, ai livelli essenziali delle prestazioni.